Cavallari, "ignorato" dal Pd, incassa il sostegno degli avversari

TERAMO – Le dimissioni del capogruppo del Pd Giovanni Cavallari, che ha anche rinunciato alla corsa alla poltrona di primo cittadino, stanno suscitando una serie di reazioni anche da personaggi che non sono in quota Pd. Messaggi di “solidarietà” e stima a Cavallari arrivano dal deputato di Scelta Civica Giulio Cesare Sottanelli, che però lancia una stoccata sonora al Pd. «E’ un peccato – scrive Sottanelli sul suo profilo Facebook – che una persona come Giovanni Cavallari abbia deciso di dimettersi. Sicuramente avrà i suoi buoni motivi ma anche nel Pd qualcuno, almeno due o tre persone, dovrebbero interrogarsi del perché del suo gesto».  Un commento “a cuore aperto” quello del vicesindaco Alfonso Di Sabatino Martina, che parla in modo diretto a Cavallari. «Permettimi di osservare in via del tutto preliminare, che il tuo gesto appartiene per onestà intellettuale e per originalità, ad una politica che, tristemente, abbiamo disimparato a praticare. Il tuo gesto rappresenta per il sottoscritto, una sconfitta della buona politica, intesa nella sua accezione più alta, fatta di passione, senso civico, appartenenza, rigore e sobrietà, caratteristiche queste ultime delle quali non hai mai difettato, anche nella contrapposizione politica più aspra e serrata. Di te conservo e conserverò un alto ricordo morale, mi mancherai e mi mancheranno le tue qualificate e composte interrogazioni nonché i tuoi interventi in consiglio comunale. Ad maiora di cuore». Voce ironica e un po’ fuori dal coro buonista quella dell’assessore regionale Paolo Gatti, che approfitta anche del clima natalizio. «Caro Babbo Natale – scrive su Facebook –  se puoi regala ai nostri amici del pd di Teramo un candidato Sindaco, visto che anche questa volta, proprio non lo trovano. Regala un candidato Presidente anche agli amici del pd regionale, poiché da soli, pure loro non riescono. Maurizio Brucchi e Gianni Chiodi si sentiranno meno soli…. Naturalmente avrei tante richieste anche per la mia parte, ma siccome temo di non essere stato abbastanza buono non voglio esagerare».